Nel settore dell’energia solare, è comune imbattersi in termini diversi che sembrano descrivere tutti la stessa cosa. Tre di questi termini sono sensore di irraggiamento, piranometro fotovoltaico e cella di riferimento. Anche se possono sembrare dispositivi diversi, si riferiscono tutti allo stesso concetto di base: un sensore che misura la quantità di luce solare, o irradianza solare, ricevuta su una superficie.
Questo articolo spiega perché questi termini sono considerati intercambiabili e come ciascuno di essi viene utilizzato in diversi settori dell’industria solare, dai sistemi commerciali alla ricerca e alla documentazione.
Fondamentalmente, il sensore di irraggiamento, il piranometro fotovoltaico e la cella di riferimento descrivono tutti i dispositivi che misurano l’irraggiamento solare, tipicamente in watt per metro quadrato (W/m²). Vengono utilizzati per tenere traccia della quantità di luce solare che colpisce un pannello solare o una superficie di riferimento.
La leggera variazione nei termini di solito riflette il modo in cui il sensore viene utilizzato o chi lo sta utilizzando, non le principali differenze nella tecnologia sottostante.
Nonostante i nomi diversi, tutti e tre misurano la luce solare allo stesso modo e vengono utilizzati per valutare o monitorare le prestazioni dei pannelli solari.
Anche se questi termini si riferiscono tutti allo stesso tipo di dispositivo, il loro utilizzo tende a variare a seconda del pubblico e del contesto.
Negli impianti solari commerciali, come i sistemi su tetto o i piccoli siti fotovoltaici, il termine “sensore di irraggiamento” è il più comune. È un nome semplice e adatto al settore che comunica chiaramente lo scopo del sensore.
Nei documenti di ricerca, nelle riviste scientifiche e nelle piattaforme come Wikipedia, il termine “piranometro fotovoltaico” è più comune. Fornisce una descrizione più tecnica del sensore, evidenziando il suo design basato sul fotovoltaico e la sua somiglianza con i piranometri tradizionali.
Nei test di laboratorio, nell’analisi delle prestazioni su scala industriale o nella calibrazione dei moduli, si sente spesso il termine “cella di riferimento”. Questi sono in genere installati con lo stesso orientamento dei moduli solari per fornire misurazioni accurate per i calcoli del rapporto di prestazione e la diagnostica del sistema.
Tutti e tre i dispositivi funzionano allo stesso modo e di solito utilizzano una cella solare al silicio per misurare la luce solare, ma ogni termine si è evoluto all’interno di un segmento specifico del settore.
Dal punto di vista tecnico, potrebbero esserci piccole variazioni nella progettazione: ad esempio, una cella di riferimento potrebbe essere calibrata con maggiore attenzione per adattarsi a uno specifico tipo di modulo fotovoltaico. Un piranometro fotovoltaico potrebbe includere un diffusore o un alloggiamento speciale. Un sensore di irraggiamento potrebbe essere integrato direttamente in un inverter solare.
Tuttavia, queste differenze non modificano la funzione principale del dispositivo. Che si chiami sensore di irraggiamento, piranometro fotovoltaico o cella di riferimento, ci si riferisce a un dispositivo che misura la quantità di energia solare disponibile per la conversione in elettricità.
In sintesi, sensore di irraggiamento, piranometro fotovoltaico e cella di riferimento sono tutti nomi diversi per lo stesso tipo di dispositivo: un sensore di luce solare utilizzato nei sistemi di energia solare. Il termine che usi di solito dipende dal tuo pubblico:
Utilizzare il “sensore di irraggiamento” per discussioni generali, commerciali o pratiche.
Usa il “piranometro fotovoltaico” nella scrittura tecnica o nei contenuti accademici.
Usa la “cella di riferimento” quando parli con scienziati, ingegneri o operatori solari su larga scala.
Capire che questi termini sono intercambiabili aiuta a semplificare la comunicazione in tutto il settore solare e garantisce che tutti parlino la stessa lingua quando si tratta di misurare il sole.