E’ già dal 6° anno che disponiamo dei sensori di irraggiamento per un O&M di Foggia che gestisce 60 MW di impianti: quelli da loro gestiti si distinguono per le prestazioni (circa l’84% e oltre) degli impianti.
La loro ricetta è sempre la stessa. I loro costi operativi sono elevati, anche se i loro impianti sono stati costruiti 11 anni fa sembrano molto aggiornati! Controlli ritmici di AC/DC, armadi inverter, moduli, tempi di risoluzione molto bassi e naturalmente un calcolo costante del Performance Ratio attraverso più sensori di irraggiamento ridondante disposti sul piano del modulo (P.O.A). Hanno almeno un pezzo di ricambio per ciascuno dei componenti strategici dell’impianto.
Alla fine: oltre a ricevere un corrispettivo elevato per ogni MW gestito, questo O&M ha molti incentivi per prestazioni superiori alla soglia contrattuale (che non cito perché sono dati sensibili; contattatemi e saprò rivelarvi di più…)
Questo va avanti da anni…. D’altra parte è un’operazione win-win: più si guadagna la proprietà, più si guadagna l’O&M.
Qualche giorno fa ha chiamato il responsabile tecnico degli impianti che si è un po’ risentito:
I sensori di irraggiamento che avevamo appena calibrato mostravano 5 ÷ 8 watt in più rispetto a quelli ancora da calibrare.
Il pensiero del dottor Calatroni è stato: “Quando notano una deviazione dello 0,5%, implica una perfetta padronanza del sistema”.
In breve, hanno una precisione migliore di quella richiesta dalla ISO 61724-1:2017-Prestazioni del sistema fotovoltaico e anche dalla nuova ISO 61724-1:2021